Le onde d'urto non "frantumano" le calcificazioni, tale errata convinzione deriva dall'iniziale impiego delle onde d'urto nelle calcolosi urinarie, ambito nel quale l'energia somministrata è di particolare intensità tanto da imporre il ricorso alla anestesia generale.
Un'altra importante cosa da sfatare è che le onde d'urto producano forte dolore e che più dolore si prova emeglio è: nulla di più errato. Le onde d'urto NON devono fare male; al più un certo fastidio sì. Solitamente si effettuano da tre a 4 sedute della durata di alcuni minuti.
Ai livelli energetici attualmente in uso la scomparsa delle calcificazioni può prodursi per progressivo riassorbimento favorito anche dal formarsi di nuovi piccoli vasi. Al termine di questa piccola presentazione delle applicazioni più frequenti si può leggere l'elenco completo dei campi di applicazione delle onde d'urto in campo umano redatto dalla SITOD che è la Società Italiana Terapia con Onde d'Urto.
In alcune situazioni il rischio di complicazioni impedisce l'utilizzo delle onde d'urto:
- Presenza di pacemaker nell’area da trattare
- Infezione acuta dei tessuti molli/ossa
- Epifisi di accrescimento
- Severe coagulopatie o pazienti in trattamento TAO.
- Gravidanza (feto nell’area del trattamento)
- Tessuto polmonare nell’area di trattamento
- Applicazione su tessuto nervoso: cervello, midollo spinale
Ecco alcune delle applicazioni più frequenti
La spalla è una delle regioni che maggiormente risultano affette da patologie trattabili con onde d'urto: calcificazioni da quelle minute a vere e proprie concrezioni delle dimensioni di oltre 1 cm, tendiniti dei vari componenti della cuffia dei rotatori, tendinite del Capo Lungo del Bicipite etc.
Le epicondiliti - comunemente note come gomito del tennista se laterali e gomito del golfista se mediali - sono patologie che molto si giovano dell’applicazione delle onde d'urto. Le epicondiliti non interessano i soli sportivi ma tutti coloro – quali operatori al PC, massaie e muratori - la cui attività lavorativa sollecita particolarmente e ripetitivamente il gomito. Anche la patologia del dito a scatto, essendoci alla base una infiammazione dei tendini viene trattata con le onde d'urto. Qui i migliori risultati si ottengono se le onde d'urto vengono applicate agli esordi della malattia L'anca è sede frequentissima di infiammazioni di una o più borse, di uno o più tendini che si inseriscono sul gran trocantere del femore. Pure qui vi è una solida indicazione ad un trattamento con onde d'urto. Anche nel ginocchio vi sono più patologie trattabili con le onde d'urto: principalmente le tendiniti del t.rotuleo, patologia frequente nei saltatori, e le tendiniti della zampa d'oca area di inserzione di numerosi tendini. Il tendine di Achille si infiamma frequentemente nei runner o negli sportivi in genere. Anche la fascite plantare frequentemente si presenta nei runner special modo in quelli che hanno iniziato a correre in età adulta.La fascia plantare si inserisce sul calcagno nella faccia plantare. Attenzione lo sperone calcaneare che frequentemente viene considerata la causa in realta è la conseguenza di una continua trazione sull'osso da parte della fascia plantare elemento che stimola l'osso "irritato" a produrre lo sperone.
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Le indicazioni per il trattamento con onde d’urto sono molteplici n campo muscoloscheletrico:
sul tessuto osseo
- Ritardi di consolidamento/pseudoartrosi,
- Necrosi asettica testa omero/femore,
- Fratture da stress,
- Algoneurodistrofia.
su tessuti molli
- Condrocalcinosi gomito, anca, ginocchio
- Rigidità articolare spalla/gomito/anca/gin.
- Calcificazione e ossificazione
- Miositi ossificanti
- Fibromatosi di muscoli, legamenti, fasce
- Tendinopatie dei tessuti molli
- Tendinopatia calcifica di spalla
- Epicondilite laterale di gomito
- Tendinite trocanterica
- Tendinite della zampa d’oca
- Tendinite post-traumatica di ginocchio
- Tendinite del rotuleo
- Tendinite del tendine d’Achille
- Fascite plantare con o senza sperone calcaneale